Braun e Hogenberg, Haec est nobilis Neapolis

Autore:BRAUN Georg e HOGENBERG Frans

Disegnatore:Frans HOGENBERG (1535 - 1590)

Incisione:Frans HOGENBERG (1535 - 1590)

Editore:Georg Braun (1541 - 1622)

Tecnica:Acquaforte colorata d'epoca

Periodo:1572 Colonia

Misure:34 x 48 cm

Soggetto:Napoli

Note Critico - Biografiche

Haec est nobilis Neapolis

 

 

Pianta di Napoli del 1572
Haec est nobilis, Neapolis, di BRAUN e HOGENBERG, Acquaforte colorata d’epoca del 1572. Misure: 34 x 48 cm

 

 

La pianta di Napoli. Titolo della tavola

Titolo in alto a sinistra entro riquadro. Ecco il testo nella pianta di Napoli tradotto dal latino: “Questa è la notevole e fiorente città di Napoli in Campania, precedentemente chiamata Parthenope, dopo Parthenope la sirena, che fu sepolta in questo luogo. Come racconta la leggenda, le sirene si gettarono in mare furiose dopo che non furono in grado di sedurre Odisseo e i suoi compagni con il loro canto. Napoli, oggi residenza di famiglie illustri e uomini più colti, si distingue per la meravigliosa mitezza della sua aria e la sua posizione incantevole, la magnificenza delle sue chiese, case private e palazzi, bellissime tombe di re, regine e persone di alto rango, e un’università con tutte le facoltà“.

 

 

testo a tergo della pianta di napoli
Testo in latino descrittivo di Neapolis, autore Braun, 1572
Testo a tergo

Così scrive l’autore Braun in latino (al verso della pianta di Napoli), tradotto in italiano: “La fertile regione intorno a Napoli […] è stata la ragione per cui ai romani piaceva andare a Napoli dopo il lavoro per riposarsi, rilassarsi e cercare divertimento. Qui è dove, tra gli altri, il più eccellente poeta Virgilio visse, che scrisse qui il suo libro di Georgica sull’agricoltura, così dice Servius, dove vivevano anche Livio, Orazio, Claudiano, Francesco Petrarca, Lorenzo Valla, Flavio Biondo e molti altri. […] Le strade sono pulite e diritte. la fortezza di Napoli è il Castel Nuovo, che può essere giustamente considerato il castello più sicuro in tutta Europa.

 

 

Note descrizittive

In basso legenda con 71 rimandi dei siti della città di Napoli. Colorata di epoca. Splendida e rara pianta di Napoli a volo d’uccello, tra le più antiche rappresentazioni reali della città. Questa veduta descrive in maniera puntuale la città sotto il regno di Filippo II. La tavola è realizzata con grande precisione e cura dei particolari. Così Taschen: “L’impressione dominante è di una città vivace e di un porto commerciale ben progettato e una città inespugnabile. Napoli vide la sua più grande fioritura nella prima era moderna sotto Alfonso V d’Aragona, che come Alfonso I era anche re di Napoli e della Sicilia. Tra il 1450 e il 1550 crebbe da 40.000 a 210.000 abitanti e divenne quindi la seconda città più grande d’Europa dopo Parigi. Degni di nota qui sono i tre forti: il Castel Nuovo (10 in legenda) si trova direttamente sul lungomare accanto al grande molo. Sul promontorio roccioso a sinistra, il Castel dell’Ovo (12) nel quartiere di Santa Lucia è una fortezza portuale del IX secolo. Infine, affacciato sulla baia da sopra la città, si trova il Castel Sant’Elmo (Castel S. Martino, 11), risalente al XIV secolo, vicino alla Certosa di San Martino (41)“. 

 

 

Civitates Orbis Terrarum

La pianta di Napoli è inserita nel celebre libro “Civitates Orbis Terrarum”, il primo atlante dedicato esclusivamente alle cartografie e alle vedute delle principali città del mondo. Stampato in sei volumi in latino, tra il 1572 ed il 1617, con oltre 500 tavole, ebbe grande fortuna e diffusione, tanto da avere diverse edizioni tradotte anche in tedesco e francese. Nel 1572, a Colonia, George Braun (1541-1622), chierico della città, pubblicò il primo volume, poi i successivi, mentre il sesto e ultimo volume fu pubblicato nel 1617. Fransz Hogenberg (1535-1590) realizzò le tavole per i primi quattro libri, e Simon van den Neuwel (Attivo dal 1580) quelle per gli altri due volumi. 

 

 

 

Georg Braun

Georg Braun nacque in Germania, a Colonia nel 1541. Dopo gli studi nella città natale, entrò nell’Ordine dei Gesuiti come novizio. Nel 1561 ottenne la laurea e nel 1562 il Magister Artium. Anche se lasciò l’Ordine dei Gesuiti, studiò teologia, ottenendo la laurea in teologia. Morì nel 1622.

 

 

Frans Hogenberg

Frans Hogenberg, pittore, incisore e cartografo fiammingo e tedesco, nacque a Malines nel 1535, figlio di Nicolaas Hogenberg. Nel 1560 ebbe l’incarico della collaborazione per la pubblicazione del Theatrum Orbis Terrarum di Abraham Ortelius, pubblicato nel 1570, per la quale incise numerose mappe. Nel 1568 viaggiò a Londra, dove rimase alcuni anni prima di emigrare a Colonia. Lì iniziò immediatamente i suoi due lavori più importanti, i Civitates Orbis Terrarum pubblicati dal 1572 e il Geschichtsblätter, stampati dal 1569 al 1587 circa. Grazie ai progetti su larga scala come il Geschichtsblätter e il Civitates, le condizioni socio-economiche di Hogenberg migliorarono in modo significativo di anno in anno, fino alla morte, avvenuta a Colonia nel 1590.

 

 

 

 

 

 

 

 

Marciano Arte, galleria d’arte e cornici

 

 

 

 

Salvatore Marciano

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