Mortier, Lacus Avernus

Autore:MORTIER Pierre

Disegnatore:Joan BLAEU (1596 - 1673)

Incisione:Pierre MORTIER (1661 - 1711)

Editore:Rutgert Christophle Alberts

Tecnica:Acquaforte

Periodo:1705 Amsterdam

Misure:50 x 62 cm

Soggetto:Lago d'Averno

Note Critico - Biografiche

Lacus Avernus

Le Lac d’Averno. Pres de Pouzzol, dans le Royaume de Naples. 

 

stampa antica di Pierre Mortier raffigurante il Lago d'Averno lacus avernus
Pierre Mortier e Joan Blaeu, “Lacus Avernus”, acquaforte del 1724.

 

Lacus Avernus, veduta totale del Lago d’Averno nella zona dei Campi Flegrei nei pressi di Napoli con personaggi in primo piano. Incisione all’acquaforte su lastra di rame di Pierre Mortier. 

L’opera Lacus Avernus è tratta dal “Nouveau Theatre de l’Italie” di Pierre Mortier del 1705, una ristampa con piccole modifiche delle tavole del “Theatrum Civitatum et admirandorum Italiae” di Joan Blaeu del 1663.

 

La veduta del “Lacus Avernus” di Blaeu

La veduta del “Lacus Avernus” di Blaeu è un vero piacere per gli occhi, per gli spazi dilatati e per il tratto morbido e insieme sicuro. Tre visitatori percorrono le sponde del Lago d’Averno per avventurarsi armati di torce nella galleria in cui si credeva di riconoscere la “Grotta” della Sibilla Cumana; altri tre, deposte a terra le sacche da viaggio e le mappe, riposano e discutono mentre nelle acque cupe e ferme del lago (qui rese con una assoluta mancanza di tratteggio e chiaroscuro sulla lastra) galleggiano alcune anatrelle, ad onta della diffusa credenza che faceva derivare il nome Averno da aornon, ovvero luogo privo di uccelli a causa delle esalazioni venefiche del luogo.

Ileana Creazzo, da “Campi Flegrei – mito, storia, realtà” Electa Napoli, 2006

 

 

JOAN BLAEU

Willem Janszoon Blaeu (Alkmaar, 1571 – Amsterdam, 1663), allievo di Tycho Brahe, famoso astronomo danese, avviò nel 1599 la sua attività di costruttore di globi e strumenti astronomici ad Amsterdam – all’epoca una delle più ricche e vivaci città commerciali d’Europa. In poco tempo, l’attività si ingrandì, ed egli iniziò anche a pubblicare in qualità di editore, nonché a disegnare egli stesso, mappe e carte nautiche. Nel frattempo, lavorava al progetto di un atlante che includesse le mappe più aggiornate del mondo conosciuto, ma solo nel 1630, dopo aver comprato circa 30 o 40 lastre dell’atlante del Mercator da Jocundus Hondius II, fu in grado di pubblicare un volume di 60 mappe con il titolo di Atlantis Appendix. Cinque anni dopo, pubblicò i primi due volumi del suo atlante Atlas Novus o Theatrum Orbis Terrarum, in sei libri. Nel 1633 fu nominato cartografo ufficiale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Morì nel 1638 e la sua attività passò ai figli, Joan e Cornelis, che proseguirono ed ampliarono l’ambizioso progetto del padre. Dopo la sua morte, Joan continuò l’opera paterna, completando l’intera serie di sei volume dell’Atlas Novus intorno al 1655. Fu inoltre autore di un Atlas Maior sive Cosmographia Blaviana, in 12 volumi pubblicati tra il 1662 -72, dei quali uno dedicato all’Italia. Questa rimane tuttora, la più importante opera del genere mai prodotta; forse il contenuto geografico non era propriamente aggiornato o così accurato come l’autore avrebbe sperato, ma le mancanze in tal senso sono ampiamente compensate dalla fine incisione e dalla coloritura, dagli elaborati cartigli e dai dettagli araldici, nonché dalla splendida grafia. Nel 1672 un incendio disastroso distrusse la casa editrice di Blaeu nel Gravenstraat e un anno dopo Joan Blaeu morì. Il complesso delle lastre e mappe che scamparono alla distruzione vennero gradualmente disperse, alcune vennero acquistate da F. de Wit, Schenk e Valck, prima della chiusura definitiva nel 1695.

Bisogna ricordare che c’è spesso molta confusione tra Blaeu il Vecchio e il suo rivale Jan Jansson (Johannes Janssonius). Fino al 1619 Blaeu aveva spesso firmato i suoi lavori come Guilielmus Janssonius o Willems Jans Zoon, ma pare che dopo quella data abbia optato per Guilielmus o G. Blaeu

 

 

PIERRE MORTIER

Pierre Mortier (Amsterdam, 1661 – 1711), un francese, ha istituito una casa editrice di Amsterdam intorno al 1685 e pubblicato o ristampato le mappe da alcuni dei grandi cartografi francese e olandese del tardo XVII e XVIII secolo, tra cui Guillaume de L’Isle, Carel Allard, Jan Jansson e Joan Blaeu. Dopo la morte di Mortier nel 1711, la famiglia ha continuato l’attività e poi si è unito con Johannes Covens per formare la società Covens e Mortier, che ha continuato anche a pubblicare mappe e stampe di Mortier.

 

 

 

 

Marciano Arte galleria d’arte e cornici, Napoli

Salvatore Marciano

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