Pippo Oriani, Paesaggio

Autore:ORIANI PIPPO

N. - M. :Torino, 1909 - Roma, 1972

Tecnica:Encausto su cartoncino

Misure:50 x 65 cm

Classificazione: Paesaggi, Figurativi, Altre Tecniche, Moderni, Marine

Note Critico - Biografiche

Pippo Oriani

Torino, 1909 – Roma, 1972

 

 

Paesaggio

Foto del dipinto del grande artista Pippo Oriani (1909-1972), encausto su cartone di 50x65 cm raffigurante uno scorcio della costa ligure racchiuso in una forma quasi ovale
Encausto su cartone di 50×65 cm

 

 

Foto del dipinto del grande artista Pippo Oriani (1909-1972), encausto su cartone di 50x65 cm raffigurante uno scorcio della costa ligure racchiuso in una forma quasi ovale collocato in una cornice a guantiera moderna avorio e oro
Il dipinto di Pippo Oriani incorniciato

 

 

Brevi cenni biografici e critici su Pippo Oriani

 

Nel 1927 Pippo Oriani entra in contatto con Fillia e altri futuristi torinesi, con i quali espone alla Mostra Internazionale di Torino del 1928. L’anno successivo inizia la partecipazione sistematica alle mostre del gruppo futurista. Dal 1929 al 1933 è spesso a Parigi, entrando in rapporto con Léger, Zadkine, Kandinskij, Prampolini, ecc. Nel 1932 e nel 1936 è alla Biennale di Venezia, mentre si fanno più sporadici i contatti con il gruppo futurista (da ricordare, nel 1938 la personale, insieme a Rosso e Costa, alla Galleria Gian Ferrari di Milano e, nel 1939, quella con Rosso a Palazzo Lascaris a Torino).

“Novecento italiano. Pittori e scultori 1900 – 1945. Opere e mercato”. Istituto Geografico De Agostini, 1998-1999

 

 

Nel volto virile di Pippo Oriani è possibile leggere l’ansia degli spazi, il desiderio di evadere dalla realtà per raggiungere i cieli del surrealismo e della metafisica. Futurista della seconda «ondata», fece leva sulla «fantasia» e sentì nello stesso tempo la necessità di puntare sul razionalismo architettonico e sul neoplasticismo con «prevalenza (lo afferma Crispolti) di analogie formali di soggetti meccanici, o di paesaggi in immagini schematizzate generalmente secondo piani cromatici a campiture uniformi e di circoscrizione geometrica, in parte sull’esempio di Balla, ma con consonanze appunto di cultura europea purista e costruttivista». Artista colto, sollecitato da uno spirito di ricerca, non seppe certo sfuggire alle influenze degli «anziani» del Movimento Futurista, Severini in particolare, come è possibile notare in certe sue nature morte del 1929 e 1930, nelle quali, tra l’altro, si avvertono anche gli echi di Braque e dei Cubisti. Ma Pippo Oriani si riscatta quasi sempre con il suo gusto inventivo di ordine plastico-architettonico, servendosi, come dice Fillia, dei corpi umani, di ambienti e di cieli per costruire degli organismi plastici che abbiano una loro originale architettura. Lo stesso Fillia afferma che il dipinto «Donna con anfora» prepara a Pippo Oriani la strada verso il definitivo superamento del visivo e del descrittivo. Sintesi. Simultaneità. Fantasia. Poesia. Sono queste le caratteristiche principali della pittura futurista di Pippo Oriani. Il quale non poteva certo adagiarsi sulle posizioni raggiunte, imitando sé stesso. Ma, sollecitato dal suo «demone» inventivo, doveva ineluttabilmente volgere verso forme più concrete, arcaiche e geologiche, di ordine profondamente plastico, come ci appare oggi nelle sue più recenti pitture, di grevi impasti e di cupa colorazione, ove ritrovi echi sironiani e di antichissime pitture parietali. Indubbiamente Pippo Oriani, come tanti maestri dell’arte contemporanea, è un pittore irrequieto, ansioso e vigile, che non si «standardizza» ma che procede sulla sua strada, tra emozioni formali ed illuminazioni fantastiche, alla ricerca di qualcosa che aderisca sempre di più al suo sentimento di pittore-poeta. Oggi egli ha intravisto nelle forme geologiche il senso di una pittura primordiale ed eterna, nello stesso tempo attualissima. E scava e modella, con il sentimento di un cavernicolo saturo di cultura, «Strutture morfologiche», granitiche e terrose, che eccitano la nostra fantasia.

Piero Girace. “Artisti contemporanei”, 1970

 

 

L’encausto di Pippo Oriani

L’artista torinese, dal 1969 al 1971, ha adoperato la tecnica della pittura ad encausto. La pittura ad encausto è molto rara e rarissime ne sono le opere sul mercato. Il colore viene mescolato alla cera fusa e passato col pennello o altro strumento sul supporto, per lo più rigido. È una tecnica molto particolare che veniva usata in antica Grecia per dipingere affreschi e proteggerli in tal modo dal caldo e dall’acqua specialmente. Tale tecnica “misteriosa” e laboriosa, è stata abbandonata per secoli, e riproposta con gran successo da Pippo Oriani.

 

 

 

Marciano Arte, galleria d’arte e cornici, Napoli

 

 

Salvatore Marciano

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