Consalvo Carelli, Ritorno dai pascoli

Autore:CARELLI CONSALVO

N. - M. :Napoli, 1818 - 1900

Tecnica:Tecnica mista su carta

Misure:31,5 x 24 cm

Classificazione: Figure, Antichi, Figurativi, Altre Tecniche

Note Critico - Biografiche

Consalvo Carelli

Napoli, 1818 – 1900

 

 

Ritorno dai pascoli

Opera di Consalvo Carelli (1818-1900) intitolata ritorno dai pascoli che raffigura una scena campestre animata da figure e armenti. Pittore appartenente alla tradizione ottocentesca italiana, Carelli interpreta il paesaggio rurale con sensibilità romantica e attenzione naturalistica. Le figure umane e gli animali, inseriti in un contesto bucolico, contribuiscono a evocare un'atmosfera serena e armoniosa, in cui la vita quotidiana si fonde con la bellezza della natura. La resa luminosa e i dettagli pittorici rivelano labilità tecnica e la finezza descrittiva dell'artista.
Tecnica mista su carta 31,5 x 24 cm

 

Opera di Consalvo Carelli (1818-1900) intitolata ritorno dai pascoli con cornice coeva. Pittore appartenente alla tradizione ottocentesca italiana, Carelli interpreta il paesaggio rurale con sensibilità romantica e attenzione naturalistica. Le figure umane e gli animali, inseriti in un contesto bucolico, contribuiscono a evocare un'atmosfera serena e armoniosa, in cui la vita quotidiana si fonde con la bellezza della natura. La resa luminosa e i dettagli pittorici rivelano labilità tecnica e la finezza descrittiva dell'artista.
L’opera incorniciata

 

Quest’opera raffigura una scena campestre di grande intensità narrativa che si inserisce nella tradizione della pittura di genere dell’Ottocento napoletano, in cui Consalvo Carelli eccelse grazie alla capacità di fondere la descrizione realistica delle persone e degli animali con una visione lirica e affettuosa del mondo rurale. Il quadro non rappresenta solo una semplice scena pastorale, ma un omaggio alla vita semplice e genuina del popolo campano.

 

 

CONSALVO CARELLI

Consalvo Carelli (1818-1900) nacque a Napoli sull’amena collina dell’Arenella, nella casa che la tradizione indicava essere stata di Salvator Rosa. E come quel grande concittadino e predecessore, anch’egli diede segno di una precoce tendenza all’arte pittorica, iniziando giovanissimo a cimentarvisi. Nel 1837 si recava a Roma, sodalizzando coi numerosi allievi dell’accademia francese, in compagnia dei quali esplorò ampiamente le bellezze del paesaggio laziale. Nel 1840 tornava a Napoli, ma nell’anno successivo si trasferiva a Parigi, aprendovi uno studio e ritrovandovi alcuni degli artisti francesi conosciuti a Roma. Le opere di Consalvo Carelli si distinguono fra quelle dei contemporanei per la vigorosa immaginazione non disgiunta da un costante rigore compositivo, a sua volta alleggerito da un tocco personale che spesso consente soluzioni audaci di sintesi prospettica. La puntuale precisione dei primi piani va gradualmente attenuandosi all’orizzonte; così come l’introduzione delle masse arboree tende ad armonizzare — quasi in funzione strumentale — i primi piani con lo sfondo: con ciò Carelli sembra riaccostarsi alla concezione ‘storica’ del paesaggio. Queste caratteristiche, evidenti nei dipinti ad olio, traspaiono anche nell’impiego di altre tecniche pittoriche, soprattutto negli acquerelli. Gli schizzi a matita rivelano acuta osservazione e vivacità di spirito. Né il Carelli è da meno nella rappresentazione di soggetti animati che, inseriti nel paesaggio con magistrale abilità, danno vita a figure perfettamente delineate, così come l’ambientazione di dimore rustiche e di scene contadinesche è condotta con assoluta proprietà, risultandone modelli notevoli per resa romantica e sentimento d’arte.

RAFFAELE SCHETTINI
“Mercato della Pittura Napoletana” AA. VV. – Cin. Ed.  Napoli, 1978

 

 

 

 

 

 

MarcianoArte, galleria d’arte e cornici, Napoli

Salvatore Marciano

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