Adele Altarelli, Fiori di primavera

Autore:ALTARELLI ADELE

N. - M. :Milano, 1910 - Napoli, ?

Tecnica:Olio su tavola

Misure:55 x 76 cm

Anno:1953

Classificazione: Nature morte, Oli, Figurativi, Classici

Note Critico - Biografiche

Adele Altarelli 

Milano, 1910 — Napoli, ?

 

 

Fiori di primavera 

Foto del dipinto della pittrice Adele Altarelli dal titolo "Fiori di primavera", olio su tavola 55x76 cm del 1953 raffigurante un cesto di fiori di campo
Olio su tavola 55×76 cm del 1953

L’opera di Adele Altarelli è firmata e datata in basso a destra: “Adele Altarelli, 1953”. Firma, titolo, anno a tergo.

 

 

 

Adele Altarelli

Anno 1942. Mi trovavo a Verona per l’omonimo Premio di pittura. Mi aggiravo nella vasta e scenografica piazza Bra, dove, come ho detto altre volte, è possibile spiegarsi la pittura del Veronese; e la sera, insieme con Cairola ed alcune pittrici, tra cui una ragazza napoletana, me ne andavo in carrozzella, facendo un baccano del diavolo.

La ragazza napoletana era Adele Altarelli.
Una donna allegra, spiritosa, di vivacissimo ingegno.
Aveva partecipato al Premio Verona, ed aveva ottenuto un bel successo; la gran maggioranza dei visitatori (le sale del Palazzo della Gran Guardia erano gremite) aveva ammirato il suo dipinto.
Dopo di allora l’ho incontrata numerose altre volte, nelle più importanti mostre nazionali e regionali, dal Michetti di Francavilla a mare alla Quadriennale di Roma, dalla Rassegna delle Arti Figurative del Mezzogiorno alla XXI Biennale Nazionale dell’Accademia di Brera e della Permanente di Milano: sempre la stessa, entusiasta e fiduciosa, coerente e sincera, mai contravvenendo alle sue convinzioni estetiche.
Ha creato di giorno in giorno, con un lavoro tenace, con amore, un suo mondo intimo, lievemente simbolistico e poetico, di gusto preraffaellita, dove figurano giovani donne dai corpi esili e flessuosi che Burne-Jones, e forse anche Dante Gabriele Rossetti e Ruskin avrebbero apprezzato.
Sensualità e simbolismo, decorativismo ed un che di letterario sono alla base della sua opera pittorica, che si è svolta sotto l’influsso di una fervida immaginazione.
Ad ogni nostro incontro lunghe conversazioni. Sempre sull’arte.
Nelle mie ore libere, mi creda, non faccio che disegnare; e dipingo, dipingo sempre con grande passione. Che poi questo mio lavoro non venga preso nella dovuta considerazione, pazienza! Io però sono contenta soltanto se riesco a fare qualcosa di buono. Quello che dicono gli altri mi interessa sì, ma fino ad un certo punto. Importante per me è di progredire.
Avendole chiesto, alcuni mesi fa, delle notizie sulla sua attività artistica, mi rispose con una lunga lettera in cui tra l’altro dice: «Io non posseggo medaglie e coppe, ma il mio lavoro è stato sempre molto intenso, anche se le amarezze e le delusioni, spesso, hanno tentato di fiaccarmi. Amo l’arte e vorrei dire soltanto una parola nuova, nuova sì, ma nobile ed onesta».

In questa confessione vi è tutta la personalità di Adele Altarelli. La quale, comunque, ha detto una parola «sua». Ed è ciò che maggiormente importa.

Piero Girace
Da “ARTISTI CONTEMPORANEI”  Editrice E.D.A.R.T.  Napoli, 1970

 

Arte e Armonie di Adele Altarelli 

È la prima volta che ci è dato di leggere sul­l’Arte di Adele Altarelli, scritti che risalgono al lontano 1937 e man mano vengono fino ai nostri gior­ni; sono brani di critica sparsa, articoli di giornali, lettere, comunicazioni di premi, testimonianze nel­l’arco di tutta una vita di ricerche e di studio spesa interamente e intensamente solo per la pittura.

A completare degnamente il valore di questa grandissima Artista, ora, le manca solo una grande «Monografia» che ne documenti tutta l’attività co­sì come recentemente quella meravigliosa che l’Isti­tuto Grafico Editoriale Italiano di Rodolfo Rubino realizzò per una sua cara amica, sulla soglia dei cent’anni, a conclusione di tutto un ciclo di una stupenda esistenza: l’indimenticabile Angela Ca­rugati.
L’opera di Adele Altarelli ha ricevuto unanimi consensi fin dal 1937 in cui si presentò per la prima volta al pubblico ed alla critica con due personali, una a Napoli, e l’altra a Capri; nel 1938 è presente alla Mostra Nazionale femminile del ritratto a S. Remo, e nel 1939 è alla Mostra del Premio Interna­zionale Ussi a Firenze.
La troviamo all’Interprovin­ciale di Napoli del 1940 e alla Sindacale Nazionale di Milano del 1941, ove S. E. Bottai acquistò il qua­dro «Dopo il lavoro» per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Da allora ha esposto in diecine di Mostre personali e Collettive sempre con un meritato successo e sue opere figurano oltre che alla Galleria d’Arte Moderna di Valle Giulia, al Mu­seo di S. Martino in Napoli, alla Camera dei Depu­tati, al Banco di Napoli, al Comune e al Tribunale di Napoli, alla Direzione Generale delle Case Popo­lari, alla Casa dell’Apostolato del Mare ed in molte collezioni private in Italia ed all’Estero.
Ogni sua creazione è una esistente realtà resa con ottima tecnica coloristica e di disegno, e anima­ta da una spiritualità sempre dominante. L’arte dell’Altarelli è cosa viva, ed è sotto l’im­pulso di una continua evoluzione, a cui tendono tutti i veri artisti coscienti che la meta seppure sem­bri così vicina è irraggiungibile, e verso essa gra­datamente ha sempre avanzato, ricca degli insegna­menti ricevuti dal suo maestro cinese Fu-Lo-Fié, con l’illusione di raggiungere una perfezione ideale nella forma e nel contenuto.
Ci sembra inutile e superfluo, in questa sede, riferirci alle cose dette e note sulla sua lunga atti­vità, ci riportiamo solo ad alcune opere dove si è scritto di lei: « Arte napoletana contemporanea » di Umberto Schioppa; «Artisti contemporanei» di Pie­ro Girace; «62 personali espressioni dell’arte figura­tiva contemporanea» e inoltre nel «Dizionario Bio­grafico dei Meridionali».

Ed infine ci piace ricordare che hanno parlato di lei: Carlo Barbieri, Piero Girace, Alfredo Schetti­ni, Aldo Lucchetti, Gaetano Del Giudice, Padre Tom­maso Gallino, Giovanni Bovio, Bianca Spadaccini, Silvia Voltan, Ines Lupone ed altri.

Gigi Petra di Caccuri
Da “RINASCITA LETTERARIA”  aprile/maggio, 1982

 

Marciano Arte, galleria d’arte e cornici, Napoli

Salvatore Marciano

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