Autore:LOMBARDI TONINO
N. - M. :Monteleone di Puglia, 1934 - 2008
Tecnica:Tecnica mista su carta
Misure:23,5 x 32,5 cm
Classificazione: Astratti, Moderni, Altre Tecniche
Chiunque abbia una volta percorso le Puglie a piedi e si sia lasciato investire dall’effetto dell’aspra bellezza di questo paesaggio che occupa il tacco dello stivale d’Italia – un paesaggio che non è affatto un paesaggio da libro illustrato – non avrà dubbi che i quadri di Tonino Lombardi hanno qui le loro radici.
Egli non ha fatto il ritratto del paese, ma le sue visioni cosmiche si ispirano allo spirito greco-romano del paesaggio pugliese. La cultura di Lombardi si fonda soprattutto sulla letteratura dei classici antichi. Negli spazi sconfinati dei suoi quadri di ampio respiro, tessuti di colore e luce, lo sguardo vaga liberamente.
La gioia della scoperta e la voglia di conquista trovano qui la loro soddisfazione. Sempre di nuovo ricordano alla mente dello spettatore le strutture geologiche stratificate delle maestose tavole calcaree emergenti dal mare.
Nei primi dipinti di Lombardi, privi d’oggetto, come il “Senza titolo” del 1960 è riconoscibile il contrasto con l’espressionismo astratto degli americani ma anche con la raffinata-coltivata “peinture” dei francesi. Sono forme, bensì piani incrociati di colore tesi nel rettangolo del quadro ed il loro rapporto reciproco a determinare l’impressione artistica. Domina il contrasto bianco-nero. Le tonalità grigie e brune mediano. Alcune tonalità di ocra e ruggine guizzano come brace infuocata nella cenere. La vita non è spenta. Una grande consonanza di colori, domina già in “Finestra sul futuro” di cinque anni posteriore. Il motivo della finestra fa parte di una tradizione che risale all’antichità e non appartiene solo all’arte europea.
Esso offre a Lombardi la possibilità di una distribuzione dei colori ritmica, priva di oggetto. Bianco accecante e nero esaltano l’intensità dei colori blu scuro e verde turchese. Ci si sente richiamati al principio stilistico diafano delle vetrate medioevali, le quali, anch’esse, realizzano attraverso la dialettica tra il fondo trasparente e luminoso dei colori e la struttura a griglia della inquadratura a finestra il, loro effetto “ultraterreno”…
Nelle fantastiche “maschere” della stessa epoca potrebbero aver un ruolo i ricordi delle smorfie e delle creature di fiaba che popolano i capitelli delle chiese romaniche dei Normanni e degli Svevi nelle Puglie. Questi quadri, i quali soprattutto per il vigore dei loro colori fanno pensare alle maschere espressionistiche di Ensor e di Nolde, appartengono, insieme ai collages posteriori, ai pochi accenni ad “esseri” umani nell’opera di Lombardi. Ad un profondo blu-verde fino al nero e a pochi schizzi di bianco si limita un dipinto del 1970, intitolato “Images per Debussy”. Lombardi è anche un appassionato cultore di musica, autore di composizioni proprie. Al pari del pittore, anche Debussy è stato un viandante senza regie che ha cercato di prendere piede nella incognita terra musicale, liberandosi da qualunque tutela accademica.
La sua musica ricorda impressioni di colori.
Tra tutti i grandi compositori è quello che è stato più vicino alla pittura. Amava contemplare il mare. L’omaggio di Lombardi al grande musicista francese è certamente nato dalle sensazioni ricevute ascoltando la maggiore opera orchestrale di Debussy, “La mer”, la quale traduce in indimenticabile musica la schiuma perlata e salina delle onde nel vento e gli oscuri abissi dell’oceano.
“Mistero” del 1976 fa pensare ad un tratto di terra visto da grande altezza. La tessitura “informale” del dipinto fatto di luce, tonalità di ocra, bianco calcareo, ferite e vibrazioni, mostra come dramma un pezzo di natura maltrattata e sanguinante, in cui il pittore, il quale ha sperimentato la forza salutare della sofferenza e che come medico, deve spesso guardare la morte in faccia, ha investito le proprie sensazioni dolorose…
Fa parte dell’essenza della pittura “informale” che soddisfa un grande bisogno di libertà. Lo spazio creato da luce e colore non ha limiti, è incommensurabile…
Nelle opere successive degli anni ’80 non troviamo più quella violenza e quelle ferite che testimoniano di paura metafisica. Il drammatico chiaro scuro cede il posto ad una distribuzione più uniforme della luce con una tavolozza più luminosa e più variopinta. Il pendant di “Magia notturna” del 1983 si chiama, ora in modo rasserenante, “Solare”. “Danza” e “Ritmi”, risalenti agli anni 1984/85, sono dipinti di grande formato, ritmicamente articolati, nei quali sembra vivere qualcosa della “tarantella” che è di casa nei dintorni di Taranto e che si danza in un tempo accelerato fino alla frenesia con l’accompagnamento di tamburello e nacchere…»
Nato a Monteleone di Puglia nel 1934, Tonino Lombardi, ha lavorato nella ricerca di un delicato equilibrio fra luce e colore. Una pittura eseguita con un’elaborata tecnica a olio che si distingue per la sua singolare luminosità, a tratti fiammeggiante, derivata da abili contrasti di colore.
Artista colto, si laurea in Medicina a Napoli, “impegnato” (si direbbe oggi), appassionato di musica, traccia con la sua vita e le sue opere un solco nella storia dell’arte. Stanco del figurativo e della sua naturalistica eredità, si dichiara discepolo dell’amato padre, imbocca quella strada che, partendo dall’idea che l’arte “è pura creazione dello spirito di cui la natura non è che l’occasione” passa presto a quell’astrattismo che con accorgimenti informali è in grado di donare alla sua arte una forza dinamicamente attuale, che si pronuncia in graffiti in cui la natura e l’anima acquistano un volto pittorico di poeta verità.
Il luogo d’origine e il mare lo segnano profondamente, le sue opere sono una conferma delle doti non comuni dell’artista ma anche un punto di arrivo nella sua pittura di paesaggio, in particolare quella del “Tavoliere delle Puglie”, dove il moto sinuoso dell’ideale viene lievitata e perfezionata mediante una presenza reale.
Il 21 agosto 2008 è mancato ma il suo ricordo, anzi le sue immagini, perché colma di immagini era la sua vita, rimarranno sempre vive nei pensieri di amici e parenti.