Autore:MADONNA ANTONIO
N. - M. :Torre del Greco, 1919 - 2020
Tecnica:Olio su masonite
Misure:50 x 70 cm
Classificazione: Marine, Figurativi, Oli, Classici
Antonio Madonna pittore, esordisce giovanissimo. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli e partecipa alle più importanti rassegne nazionali vincendo numerosissimi premi.
Qualcosa tra il saraceno e il mulatto. Pacato e meditativo. Silenzioso e volitivo. Sulle sue spalle di pittore ancora giovane grava lo zaino della tradizione, di una tradizione saporosamente napoletana, carica d’echi chiaroscurali e di grevi sensualità. Antonio Madonna, che oggi è tra quei giovani cui si guarda con fiducia, ha esperimentato la pittura sin dagli anni della sua lontana infanzia. Infatti entrò nello studio di Nicolas De Corsi, a Torre del Greco, quand’era ancora uno «scugnizzo» vagabondo e irrequieto, avido di apprendere e già morso dalla tarantola dell’arte. Un’esperienza lunga, proficua. In pochi anni era riuscito a raggiungere il «mestiere» del suo maestro, il quale da artista esperto ed intelligente qual era, aveva avvertito nel suo precocissimo allievo le qualità di un autentico pittore. Avrebbe potuto continuare su quella strada, facendo parlare di sé e guadagnando lautamente. Ma il giovanissimo artista era insoddisfatto. Cercava altro. Cercava qualcosa che fosse più intimamente sua. Un bel giorno gettò via lo zaino della tradizione e tentò, come tanti altri giovani, lo astrattismo, allora in auge. Ma fu una breve parentesi. Ritornò al «figurativo» ed alla realtà con nuovo fervore, arricchito dall’esperienza, con il gusto della materia elaborata e delle sintesi cromatiche.
Eccolo, quindi, di nuovo nelle strade e nelle campagne di Torre del Greco a colloquio con la casa solitaria, con i vicoletti antichi della città marinara, con i casali nascosti tra i vigneti, con gli alberi, con le montagne, in uno slancio elegiaco, commosso tra improvvise emozioni e trasalimenti. Il colore raggiunge tonalità più profonde, e si rompe, tra sintesi formali, in un accentuato giuoco luministico. Ormai è sulla strada maestra: vince premi, ottiene successi in varie competizioni nazionali, aderisce al gruppo «Tradizione e Realtà», composto di altri giovani dotati come lui che hanno voltato le spalle alle avanguardie, dipinge liberamente senza l’incubo delle «teorie»; ed in breve tempo si impone all’attenzione della critica. Se gli si chiede che programma ha per l’avvenire, risponde: — Non lo so. Quello che farò ce l’ho dentro di me, e non saprei esprimerlo.