Autore:BILLMARK Carl Johan
Disegnatore:Carl Johan BILLMARK (1804 - 1870)
Incisione:Carl Johan BILLMARK (1804 - 1870)
Editore:Lemercier
Tecnica:Litografia alla matita su fondo seppia. Ritocco di colore coevo.
Periodo:1852 Parigi
Misure:Lastra 19 x 28 cm su Foglio 28 x 43 cm
Soggetto:Napoli
Magnifica e rarissima litografia di Carl Johan BILLMARK (1804-1870) del 1852 raffigurante il Golfo di Napoli in notturna. Ritocco di biacca e rosso coevo. Ingiallimento del margine. Tanti personaggi animano la scena alla luce della luna piena che si riflette nel mare. Spettacolare il gioco cromatico del rosso della lampara, del falò che si intuisce a riva e del fuoco del Vesuvio in lontananza.
Billmark, pittore e litografo svedese, fu inizialmente allievo dell’incisore Forsell. Per la sua carriera artistica di paesaggista furono importanti i viaggi nella Contea di Dalarna, San Pietroburgo e Parigi, dove si trasferì e studiò con l’incisore Deroy. Dal 1828 al 1830, mentre era a Parigi, pubblicò 100 studi litografici sul paesaggio. Fu membro dell’Accademia di Stoccolma e nel Museo svedese, oggi sono esposte numerose sue vedute della città tra disegni e schizzi. Ricevette la decorazione dell’ordine Wasa. Pubblicò 24 tavole di Vedute sul Reno.
Sicuramente tra i lavori di maggior interesse fu la pubblicazione di 100 tavole (tra cui questa Billmark Santa Lucia a Naples) contenute nell’opera “Pittoresk Resetour fran Stockholm till Neapel” stampata a Stoccolma e Parigi nel 1852, che rappresenta il resoconto iconografico del viaggio che parte da Stoccolma e si sofferma lungamente a Napoli e dintorni. Il libro Illustra il viaggio dalla Svezia all’Italia, attraverso la Danimarca, l’Olanda, la Francia, la Svizzera, il Tirolo, la Savoia con magnifiche litografie stampate su fondo seppia e ritoccate di bianco da Billmark.
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La litografia è il metodo di stampa con matrice piana che utilizza un procedimento fisico-chimico, basato sulla repulsione fra acqua e sostanze grasse; la selezione dell’immagine avviene umidificando le zone bianche, che respingono i grassi, e inchiostrando con sostanze grasse le zone scure. Fu adottato per la prima volta dal praghese Senefelder (dopo il 1796), utilizzando come matrice della stampa la superficie levigata di una pietra; è poi passato all’uso di superfici di zinco o alluminio (metallografia), ai procedimenti fotomeccanici (fotolitografia) e all’utilizzazione delle impronte dirette (offset).